domenica 12 maggio 2013

La fatidica lettera

Finalmente mi sono decisa a ricominciare a scrivere qualcosa della mia esperienza su questo blog. Negli ultimi mesi mi sono detta più volte di scrivere, ma ho sempre avuto poco tempo per farlo..
Dove ci eravamo lasciati? Ancora al superamento dei test? bè allora direi che qualcosa da scrivere ce l'ho!
Per circa due mesi ho assediato la buca della posta e, povero ragazzo innocente, ho avuto momenti di "ira omicida" verso il postino ahahah :) la fatidica lettera sembrava non arrivare più.. era sempre nei miei pensieri e nei miei viaggi mentali "potrei partire per gli U.S.A!" "ci rimarrò male se non mi prendono!". Devo dire la verità, ero davvero pessimista sulle possibilità che mi prendessero.. perchè proprio io? cos'avevo di più di tutti gli altri? Io, la ragazza timida che vince una borsa di studio? Assurdo..  E non ero l'unica a pensarla così, i miei genitori erano molto più pessimisti di me, io delle possibilità le vedevo mentre loro ne vedevano ben poche (o meglio, speravano che fossero poche).
Su facebook ero e sono tutt'ora parte di diversi gruppi AFS e nella metà di febbraio moltissimi membri scrivevano di aver ricevuto la lettera tanto attesa, con risposte positive o negative.. A me non arrivava più e l'ansia cresceva.. da li a poco avrei saputo se il mio futuro sarebbe cambiato o se la mia vita non avrebbe subito nessun cambiamento. Era ormai venerdì 22 febbraio e il postino non si vedeva, ormai avevo accettato l'idea di dover aspettare almeno la settimana dopo sapere il verdetto. Stavo uscendo per andare a tennis, come ogni venerdì pomeriggio, quando mia mamma tornò a casa e così le scroccai un passaggio in macchina per andare al centro sportivo dato che ero in ritardo(essere in ritardo fa ormai parte del mio essere). Durante il tragitto mia madre se ne uscì con "ah guarda che oggi è arrivata una lettera di Intercultura, è in garage", in quel momento volevo ucciderla! Io mi stavo torturando da mesi per sapere se partivo o no e lei mi dice che è arrivata la risposta solo dopo ore e ore?! In questo modo dovetti aspettare ancora un'ora e mezza per leggere la lettera...  tornai a casa in fretta e furia, capì che mia mamma aveva già aperto la busta e che ormai sapeva, ma non voleva dirmi nulla. Aprì la busta e lessi: "siamo felici di comunicarle è che stata presa per un anno negli Stati Uniti", volevo urlare e saltare per la gioia! Tuttavia in quel momento non ebbi una reazione visibile all'esterno ma solo all'interno, ma d'altra parte se c'è qualcuno che mi circonda solitamente è così che funziona..
Quella lettera mi ha sicuramente cambiato la vita. Andrò negli U.S.A. per 10 mesi, da sola e senza conoscere nessuno.. potrei finire ovunque, dall'Alaska alle Hawaii. Inizierò una nuova vita, completamente da capo, è un po' come nascere una seconda volta ma saltando 17 anni della propria vita.

"Partire è la più bella e coraggiosa di tutte le azioni. Una gioia egoistica forse, ma una gioia, per colui che sa dare valore alla libertà. Essere soli, senza bisogni, sconosciuti, stranieri e tuttavia sentirsi a casa ovunque, e partire alla conquista del mondo."  
Isabelle Eberhardt

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