sabato 29 dicembre 2012

Ed eccoci ai primi test!

Eccomi a scrivere il mio secondo post :)
Oggi vi racconto brevemente quello che aspetta ad un'exchange student di Intercultura, molto prima di sapere se partirà oppure no.
Per prima cosa ti dicono che devi compilare un "modulo preliminare" online. Fosse facile!A prima vista sembra un modulo molto semplice e pensi "massì, lo compilo in un attimo!", invece quando sei li li per iniziare a compilarlo ti assale il panico. Domande personali che sembrano assurde e quello che domandi più spesso è "cosa diamine scrivo?!?", forse perchè io ho sempre odiato quando a scuola mi chiedono di scrivere di me stessa,del mio carattere...Ma non ti chiedono solo di descriverti, ti chiedono cose tipo "qual'è il tuo ruolo nella comunità?"(sinceramente devo ancora capire questa domanda),"il rapporto con le varie persone che ti sono vicine", "descrivi una situazione difficile della tua vita"...Può sembrare semplice,ma vi assicuro che non lo è... Quando poi inizi a scrivere vieni assalita da mille altri dubbi: conteranno molto queste risposte?E se sembro una squilibrata/non adatta? Con che criteri ci sceglieranno?Devo aggiungere qualcosa oppure ho scritto troppo? Può una risposta di qualche riga cambiare il mio futuro?
Alla fine,senza quasi rendertene conto, hai ancora poco tempo per finire di completare il modulo...E altra ansia! Quando alla fine,finalmente, lo invii ti senti libera da un peso invisibile.
Dopo pochi giorni è il turno degli incontri con i volontari e dei test. Faccio un viaggio in macchina di un'ora con mio padre per raggiungere il luogo di incontro che ci avevano indicato...Entro da sola(mi ero messa d'accordo con mio padre che ci saremmo rincontrati qualche ora dopo) e incontro fin da subito volontari molto gentili che mi indicano un corridoio e mi dicono di entrare nell'ultima porta sulla destra. Entro,mi guardo in giro e noto che non conosco nessuno,ero già al corrente che non ci sarebbe stato nessuno che conoscevo del mio piccolo paesino, ma vedere che tutti gli altri si conoscevano è stato abbastanza duro.
Pochi minuti dopo iniziamo il nostro,il mio, primo test. Per prima cosa ti chiedono di fare dei disegni...Io sono negata nel disegno e un po' di imbarazzo c'è!E, come se non bastasse, anche qui mille dubbi ti assalgono:"è un test psicologico, cosa diamine possono dire questi disegni di me?!ma stanno scherzando!?!".Dopo i disegni è il momento del vero test psicologico, una serie di domande a cui devi rispondere vero o falso ecc. Nel complesso molto semplice:)

Finiti i test ci mandano in un'altra stanza dove si sono radunati tutti gli altri ragazzi,così scopro che c'erano molti altri ragazzi a fare i test quella mattina. In teoria dovevano tenersi dei giochi per vedere il livello di socializzazione di ogni partecipante ecc. ma in pratica ci hanno lasciati li da soli per svariato,svariato tempo...
Finalmente ci annunciano che possiamo iniziare con i test individuali. Per minimo 3 ore(se non 4,non ricordo precisamente) sono stata ad aspettare il mio turno, in una classe con i caloriferi a mille ma con finestre aperte...Potete immaginarvi quanta gente stava per sclerare! La cosa più terribile per me è che non conoscendo nessuno, parlo con qualcuno ma dopo ore non ho più nulla da dire..mentre gli altri possono parlare di Tizio e Caio dato che quasi tutti conoscevano almeno una persona. Finalmente, riesco a farmi spazio e arriva il mio turno.. Entro in questa stanza con una ragazza che inizia a chiedermi il nome e da dove vengo...Io mi ero preparata ad almeno 20 minuti di colloquio se non di più (visto tutto il tempo che certi ragazzi avevano impiegato), poi inizia a farmi qualche domanda semplice tipo "fumi?perchè vuoi intraprendere questa esperienza?" e dopo si e no 5 minuti mi dice "non so più cosa chiederti",ero incredula!Avevo sentito ragazzi a cui avevano fatto altre mille domande e questa,che quasi nemmeno mi guardava, mi dice che non sa più cosa chiedermi? Probabilmente era stanca vista l'ora che si era fatta,come tutti, e quindi non gliene ho fatta una colpa ma poi è sopraggiunta la preoccupazione: "se non ha scritto tanto mentre nei fascicoli degli altri c'è una lunga presentazione avrò meno possibilità di venire presa?"

Il giorno dopo mi tocca un'altra ora di macchina. Torniamo nello stesso edificio ma questa volta per il test di inglese,la mia più grande preoccupazione. Torniamo a sederci sui banchi,è praticamente uguale ad essere a scuola durante una verifica da cui può dipendere la tua bocciatura, e iniziamo il fatidico test. All'inizio sembra molto semplice,un facile ascolto..poi inizia a farsi sempre più complicato ed inizi a non capire cosa dicono e un attimo dopo ti rendi conto di essere ancora alla domanda 55 mentre il cd è già alla 58(finito il test parlando con altri ragazzi capisco che tutti ad un certo punto capivano di essersi persi,per fortuna!). Poi c'è la parte scritta e anche qui la parte iniziale è molto semplice per poi arrivare alla fine ed iniziare a crocettare alla caso le ultime domande! Finito il test scendiamo in cortile e aspettiamo che i nostri genitori finiscano il loro incontro per tornare a casa...

Eccomi giunta alla fine del mio secondo post! Rivivere quei momenti è davvero bello,sul momento li vivi quasi con difficoltà ma dopo ci ridi sopra :) nel prossimo post continuerò a scrivere di quello che aspetta ogni exchange student dopo questi "drammatici" test :)


"Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina." Sant'Agostino

Come tutto ha avuto inizio...

Ciao a tutti! Mi chiamo Elena,ho 16 anni e da pochi mesi ho deciso di provare a vincere una borsa di studio sponsorizzata per passare un anno all'estero negli Stati Uniti.
Ho deciso di tenere questo blog se,lo spero con tutto il cuore, verrò presa per l'esperienza dei miei sogni. 
Non so dire come e quando sia nato questo sogno, forse l'ho sempre avuto dentro di me o forse è comparso solo qualche anno fa..Non so darmi una risposta. Non sono una grande scrittrice,ma trovo che tenere un "diario di viaggio" sia un'idea davvero carina...Penso  che dobbiamo fare tesoro delle nostre esperienze e come farlo meglio di così,scrivendo passo per passo tutta la nostra esperienza?Soprattutto per una ragazza con una pessima memoria come la mia!


Ecco come questa "folle" idea di andare via da tutto, dalla famiglia,dagli amici, dal nostro cibo,dalla mie abitudini, è nata.Un giorno come tutti gli altri, tutte le classi di 3° superiore della mia scuola si sono ritrovate nell'aula dove solitamente avvengono le assemblee, poco dopo siamo stati raggiunti da una serie di signori e signore e da 2-3 ragazzi poco più grandi di noi. Da quel momento, per un'oretta circa, ci hanno parlato di questa fantastica possibilità che veniva offerta da sponsor locali per fare un'anno all'estero o la possibilità di passarci anche solo qualche mese. I ragazzi che da poco erano tornati degli USA ci hanno brevemente raccontato della loro esperienza e i genitori dei ragazzi hanno raccontato anche della loro (per i genitori è un'esperienza quanto lo è per noi!). Fin dal primo momento ne ero rimasta affascinata, se me lo avessero chiesto sarei partita in quel esatto momento! Anche se ammetto che quell'incontro non fu minimamente emozionante quanto quelli fatti in seguito con Intercultura.
Piccolo aneddoto: ricordo ancora che durante l'incontro furono messi, su tavoli davanti agli studenti, una serie di vassoi con pasticcini, bibite e spumante... Per un'ora siamo stati con l'acquolina in bocca per poi scoprire che erano solo per gli insegnanti e per coloro che avevano tenuto l'incontro!! Che rabbia ahahahah!Tornati in classe erano molti quelli che volevano partecipare, così capii che non avevo molte possibilità: non vado particolarmente bene in inglese, i miei voti non sono mai stati altissimi e a scuola sono più timida di quello che sono realmente(non ho mai compreso il perché).

Ma pochi giorni dopo mio papà arrivò a casa con un foglio e mi disse "leggi",lo disse sorridendomi. Era un foglio della sua ditta,che offriva due borse di studio per un anno all'estero con Intercultura per il Canada o per gli USA (il Canada era off limits per me, visto che non avevo mai studiato francese e per andarci devi avere qualche nozione di questa lingua.. peccato!) a tutti i figli dei dipendenti che frequentavano la 3° superiore!!! Non posso descrivere la mia felicità in quel momento!Anche se apparentemente non fu tanta perché non sapevo ancora bene come la pensavano i miei a riguardo e non volevo sognare troppo per poi rimanere delusa.Poche settimane dopo, a circa 2-3 giorni dalla scadenza, mi iscrissi..E da quel tasto premuto ha avuto inizio tutta la mia avventura :)
Ed eccomi giunta alla fine del mio primo post su quello che spero sarà il mio blog fino all'estate 2014! Ho preso gusto a scrivere e quindi penso che a breve scriverò il resto della mia storia, aspettando di ricevere la lettera del si o del no :)

Byeee!


"Sembra esserci nell'uomo, come nell'uccello, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove. " Marguerite Yourcenar